Per la lettura di quest’opera bisogna guardare ai calchi di cadaveri di Ercolano, Pompei e Stabia. Facciamo un salto spazio – temporale. Ercolano, 24 agosto 79 a.C. Una donna osserva la propria immagine riflessa: è assorta, non vede altro che l’ovale circoscritto del proprio viso e non si accorge che l’amante ha appena sguainato un pugnale dalla lama ricurva e sta per tagliarle la gola. Ma ecco irrompere l’esplosione del vulcano. La lastra riflettente ed il pugnale si inabisseranno l’una nell’altro innescando un processo di mutazione che condurrà alla nascita dello “Specchio di taglio”.