Lo specchio è lo strumento di una magia universale che trasforma le cose in riflessi e i riflessi in cose, io nell’altro e l’altro in me stesso. A volte, quando disegno (molto velocemente e in un lampo), immagino forme scultoree e a volte, quando modello la creta, il gesto diventa segno e il segno diventa disegno. Da un lato il lento e ponderato andamento della scultura e dall’altro, quasi agli antipodi, il rapido scorrere della matita sul foglio. Attraverso lo specchio, il mio esterno si compie, tutto ciò che ho di più segreto passa nel tondo e nell’ovale, questo essere piatto e chiuso di cui ho sempre sospettato l’esistenza vedendo il mio riflesso nell’acqua.
